Domenica 20 Ottobre un altro imperdibile evento alla Palestra Popolare Antirazzista di Brescia; Stage di Kick Boxing con Alfio Romanut. Domenica 20 Ottobre un altro imperdibile evento alla Palestra...
10 Anni di Sport, Cultura e Rispetto, 10 anni di Palestra Popolare a Brescia
10 Anni di Sport, Cultura e Rispetto, 10 anni di Palestra Popolare a Brescia
10 anni di passione per lo sport, di amore per la cultura, di necessità di una socialità sana e costruttiva, di impegno per l’educazione al rispetto e all’integrazione. 10 anni di Palestra Popolare a Brescia
Sono solo alcune delle tante attività svolte dal 2013 ad oggi alla Palestra Popolare di Brescia, ormai diventata un punto di riferimento per gli Sport da Combattimento, non solo per la città.
Sabato 15 Aprile festeggeremo il decimo compleanno della Palestra, con tante iniziative, tra cui anche diversi match di Muay Thai, Kick Boxing e Boxe. Un’occasione per condividere orgogliosamente insieme a tutti voi il lavoro svolto in questi 10 anni.
Nelle prossime settimane vi aggiorneremo più nel dettaglio sull’evento, nel frattempo i nostri atleti si stanno già preparando per infuocare il ring.
A presto.
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Palestra Popolare Antirazzista
dal 2013 un punto di riferimento per gli Sport da Combattimento a Brescia e Provincia
La Palestra Popolare Antirazzista nasce da un progetto tra amici appassionati di Sport da Combattimento e da anni attivi nel sociale.
Dopo diversi viaggi al Tiger Muay Thai di Phuket, uno dei piú famosi e rinomati Camp nel Sud della Thailandia, alla scoperta della Muay Thai, nasce l’esigenza di avere uno spazio dove praticarla anche qua.
La mancanza di una palestra a Brescia adeguatamente attrezzata e organizzata per ospitare corsi in stile Thailandese ci ha spinti a pensare ad una soluzione.
E’ nel 2013 che il progetto si concretizza, dando vita ad uno spazio libero ed indipendente, in grado nel giro di poco tempo di diventare un punto di riferimento per gli sport da combattimento a Brescia e provincia.
Federati a UISP fin dal 2013 abbiamo contribuito a creare il settore Muay Thai all’interno delle Discipline Orientali UISP. Attualmente abbiamo corsi di;
Muay Thai, Kick Boxing / K1, Boxe / Pugilato, Krav Maga, Capoeira, Yoga.
Le Palestre Popolari
Lo spirito che ha sempre animato la Palestra Popolare Antirazzista è quello dell’accoglienza e della condivisione, del rispetto e della solidarietà, ponendo lo Sport al centro di una crescita individuale e sociale.
La storia della Palestre Popolari in Italia risale agli anni ’70, passando per diversi percorsi; dai Centri Sociali, agli Spazi Occupati, fino ad arrivare a strutture regolarmente gestite da ASD come, ad esempio, la nostra.
Ma c’è sempre stato un fattore che ha accomunato tutte le esperienze di Sport Popolare, quello di volerlo riportare accessibile a tutti e restituendogli la giusta importanza a livello educativo e sociale.
Allenare Mente Corpo e Spirito
Crediamo che il modello proposto dalle “comuni” palestre sia piuttosto riduttivo. É limitativo pensarlo solamente come beneficio per l’aspetto fisico. Lo Sport è il miglior modo per allenare mente corpo e spirito.
Ancora di più se parliamo di Sport da Combattimento. L’aspetto psicologico è alla base di un buon risultato, la preparazione mentale è quella che può fare la differenza in un match.
Perchè Popolare e Antirazzista
Palestra Popolare proprio perchè pensiamo che lo Sport debba essere per tutte e tutti, di qualsiasi estrazione economica o sociale e indipendentemente dalla provenienza, dalla lingua, dal sesso o dal colore della pelle.
Se pensiamo a come vengano abbattuti gli schemi sociali in un contesto del genere, è facile capire come sia terreno fertile per una buona e sana integrazione.
Palestra Popolare Antirazzista semplicemente perchè Antirazzismo è sinonimo di Sport ed è un valore fondante della nostra società; sul ring, come nella vita, non conta il tuo colore o la tua provenienza ma la passione e l’amore che ci metti.
Gli Sport da Combattimento
Il mondo degli Sport da Combattimento in Italia ed in generale in occidente é a volte popolato da esaltati ed invasati che nulla hanno a che fare con il rispetto e la consapevolezza.
In Asia, culla delle arti marziali e in particolare in Thailandia, la Muay Thai é insegnata fin da bambini come forma di educazione al rispetto per se stessi e per gli altri.
Questo insegnamento ha un altissimo valore sociale, perché educare le persone al rispetto reciproco aiuta a vivere in una societá piú aperta e tollerante.
Il Rispetto
Quando si pratica uno Sport da Combatimento ci si allena per migliorare ogni aspetto di se stessi, ci si focalizza sui minimi dettagli per perfezionare le proprie armi.
Ci si affronta, senza esclusioni di colpi, sfoderando tutte le tecniche, i trucchi, le astuzie e le doti di ognuno, ma sempre nel rispetto dell’avversario, che non é un nemico.
Dopo essersi affrontati, combattendo come dei leoni, si finisce spesso ad abbracciarsi, in segno di stima e rispetto reciproco, consapevoli entrambi delle proprie forze e delle proprie debolezze.
Questo é lo spirito che anima la Palestra Popolare, chiunque si sia allenato con noi sa che ha dovuto dare il massimo, ha sudato e faticato, ma ne é uscito con qualcosa in piú.
Potete trovare gli orari di tutti i corsi della Palestra Popolare Antirazzista cliccando qui. Oppure se avete bisogno di ulteriori informazioni potete contattarci cliccando qui, o venire direttamente in Palestra a Brescia in via Nullo 12.
Palestra Popolare Antirazzista
la migliore Palestra a Brescia per Sport da Combattimento.
Competenza, professionalitá e umiltá. Se cerchi una Palestra a Brescia dove allenarti come un vero campione ti aspettiamo.
Quattrocento metri quadrati di spazio, un ring olimpionico sei metri per sei, sacchi ed attrezzature professionali, piú di duecento metri quadrati di tatami, istruttori preparati ed attenti, questa é la migliore Palestra a Brescia dove allenarsi in un clima amichevole e famigliare.
Impara a conoscere te stesso e i tuoi limiti, impegnati per superarli e scopri la differenza tra fiducia in te stesso ed ego.Ti aspettiamo in Palestra a Brescia per vedere con i tuoi occhi e provare senza impegno il corso che preferisci, oppure per parlare direttamente con gli istruttori.
Un campione non é altro che un sognatore che non ha mai mollato.
Respect No Ego
La Muay Thai
La Muay Thai é nota anche come thai boxe, boxe thailandese o pugilato thailandese.
É un’arte marziale e sport da combattimento a contatto pieno che ha le sue origini nella Mae Mai Muay Thai (Muay Boran), antica tecnica di lotta thailandese. Esso utilizza una vasta gamma di colpi con piedi, ginocchia, pungi, gomiti e di tecniche di clinch.
La Scienza degli otto arti
La disciplina è nota come “l’arte delle otto armi” o “la scienza degli otto arti”. Consente ai due contendenti che si sfidano di utilizzare combinazioni di pugni, calci, gomitate e ginocchiate.
Quindi otto parti del corpo utilizzate come punti di contatto rispetto ai due del pugilato, oppure ai quattro della kick boxing, con un’intensa preparazione atletica e mentale che fa la differenza negli scontri a contatto pieno.
La muay thai originale divenne popolare nel XVI secolo in patria, ma si diffuse internazionalmente solo nel XX secolo, dopo alcune modifiche regolamentari e quando diversi pugili thailandesi si confrontarono con successo con i rappresentanti di varie arti marziali.
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Nai Khanomthom
Si narra che durante la guerra fra il regno del Siam e la Birmania del 1767, la capitale Ayutthaya venne distrutta dagli invasori birmani.
Coloro che non riuscirono a scappare furono fatti prigionieri e deportati come schiavi. Il re birmano Hsinbyushin organizzò dei tornei per celebrare la vittoria.
Fece combattere i suoi migliori guerrieri contro i guerrieri siamesi che aveva fatto prigionieri, utilizzati come gladiatori.
Il Re rimase affascinato
Durante questi incontri, il re rimase affascinato dai combattimenti di uno dei prigionieri, il cui stile assomigliava in parte a quello dei migliori guerrieri birmani che praticavano il Parma (arte che prediligeva colpi di braccia in quanto l’abito che indossavano impediva movimenti molto vistosi delle gambe).
Ammaliato dalla Pahuyuth e dallo stile di questo guerriero misterioso, il sovrano diede ordine che affrontasse i dieci migliori guerrieri birmani.
Il lottatore siamese riuscì a vincere tutti i dieci avversari (che fu costretto ad affrontare) con colpi potenti, veloci e precisi ed il re, stupito dall’impresa, concesse la libertà a lui e ad altri prigionieri catturati ad Ayutthaya.
La Leggenda
Nacque in tal modo una delle più famose leggende del popolo thailandese: quella di Nai Khanom Thom.
Da allora, la figura di questo eroe viene vista come anima ed essenza della muay thai, pronto al sacrificio anteponendo ai propri interessi l’onore, l’amore per la patria, la propria religione, il proprio maestro e la propria scuola.
Il 17 marzo è il giorno in cui viene celebrata la festa di Nai Khanom Thom.
Etimologia
La parola Muay, che significa “combattimento”, “pugilato” o anche “lotta”, deriva dal sanscrito Mavya che significa “unire insieme”.
La parola Thai è invece un aggettivo di origine nazionale, il cui significato originale è “popolo libero” (in maniera analoga al significato del nome dei franchi).
Il termine Muay Thai è quindi traducibile con “combattimento dei thailandesi”. In inglese il nome viene spesso tradotto con “thai boxing”.
A volte questo genera confusione perché si pensa che esista una differenza fra la muay thai e la thai boxe, con quest’ultima che sarebbe una variante regolamentare occidentale. In realtà i due termini sono sinonimi ed indicano la stessa disciplina.
Un praticante di muay thai è conosciuto come Nak Muay. I praticanti occidentali sono a volte chiamati Nak Muay Farang, che significa “pugile straniero”
Storia della Muay Thai
La Muay thai ha origine nell’antico Regno del Siam (attuale Thailandia) e, come per il resto delle altre arti marziali, le sue origini si perdono nel più remoto e misterioso passato fatto di guerre e razzie.
L’invasione con cui i birmani posero fine al Regno di Ayutthaya, radendo al suolo la capitale omonima, provocò la distruzione di gran parte degli archivi storici e culturali. Le notizie sull’antico Siam si basano sui pochi scritti salvati dalla distruzione e sulle cronache dei regni confinanti, e non si possono quindi considerare pienamente attendibili.
Diverse Teorie
Sulla controversa storia del popolo thai e la misteriosa nascita della muay thai esistono due teorie. La prima sostiene che il popolo degli Ao-Lai fu costretto a difendersi dai continui attacchi dei predoni e dei popoli nei territori che attraversarono durante il periodo migratorio (tibetani, cinesi, khmer, birmani e altri).
La seconda afferma che il popolo degli Ao-Lai era già presente in quei territori e che doveva difendersi dalle invasioni dei popoli confinanti.Prendendo in considerazione la prima teoria, si narra che tutto abbia avuto origine attorno al I secolo dalla tribù degli Ao-Lai.
La migrazione
Intorno all’anno 200 a.C. migrarono dal nord dell’India fino alla valle del Mekong per poi raggiungere quello che sarebbe diventato il Regno del Siam, passando attraverso il Tibet orientale, a sud delle ricche vallate dell’odierno Yunnan, nella Cina di sud-ovest.
Da li si spostarono in tutte le direzioni arrivando fino ai confini dell’impero per poi puntare di nuovo verso sud.
A questo punto il popolo degli Ao-Lai si divise in tre gruppi:
- Gli shan, che si stanziarono nel nord-est dell’odierna Birmania
- Gli Ahom, che si diressero ad est fino al Vietnam
- Gli Ao-Lai che mantennero il nome e si diressero verso la terra che sarebbe diventata la loro patria, il “Regno del Siam”
Gli Stili
A scopi difensivi gli Ao-Lai crearono uno stile di lotta che prevedeva l’uso delle armi e il combattimento corpo a corpo chiamato Krabi Krabong. Intorno al 1700 i due differenti stili di combattimento si scissero e divennero;
- Krabi Krabong, lo stile che prevedeva l’uso delle armi (spada, lancia, giavellotto, pugnale, bastone).
- Muay thai, lo stile di combattimento corpo a corpo che prevedeva l’uso delle braccia (gomiti, avambracci), delle mani (dita e nocche), delle gambe (tibia e ginocchia), della testa e dei piedi (pianta dorso e talloni).
La storia di quest’antica arte marziale va di pari passo con la storia della nazione e di conseguenza anche la muay thai nel corso degli anni ha subito notevoli cambiamenti, fino a raggiungere la forma odierna.
La Kick Boxing
Le origini della Kick Boxing
La Kick Boxing è uno sport da combattimento di origine giapponese.Diffusosi poi in USA, che combina le tecniche di calcio tipiche delle arti marziali orientali ai colpi di pugno propri del pugilato.
La kickboxing è nata in Giappone negli anni sessanta. In quel periodo le uniche forme di combattimento a contatto pieno erano il full contact karate, la muay thai thailandese, il Sambo russo, la savate francese, il taekwondo coreano, il karate contact ed il sanda cinese.
I giapponesi iniziarono a organizzare gare di karate a contatto pieno (karate full contact). Questo genere di combattimenti stava acquisendo interesse sempre maggiore.
Finché negli anni ’70 alcuni maestri di arti marziali provarono a sperimentare una nuova formula unendo le tecniche di pugno del pugilato alle tecniche di calcio del karate. E nacque così il Full Contact Karate.
Tuttavia vi fu una certa confusione dei nomi e degli stili, anche in virtù del fatto che nel Full Contact Karate si colpisce con i calci, dal busto in su. Mentre nella kickboxing giapponese si potevano dare calci anche alle gambe.
La Kick Boxing negli Stati Uniti
A cavallo tra gli anni ottanta e gli anni novanta con il termine kickboxing spopolò negli Stati Uniti una forma di full contact karate dove gli atleti vestivano dei lunghi e larghi pantaloni e delle apposite scarpe.
Ed inizialmente era vietato colpire con calci portati sotto la cintura. Tra i più importanti enti ed organizzazioni vi erano WKA ed ISKA.
Il “K-1”
Successivamente, sempre in Giappone, nel 1993, venne organizzato un torneo chiamato K-1. La “K” sta per Karate, Kempo e Kickboxing.
In questo torneo le regole sono quelle della kickboxing, ma sono valide anche le ginocchiate senza presa e i pugni saltati e girati.
Lo scopo era mettere sullo stesso quadrato (ring) atleti di diverse arti marziali e sport da combattimento con un regolamento sportivo che permetteva loro di confrontarsi.
Visti i capitali elevatissimi e l’entusiasmo enorme dei giapponesi, in questi avvenimenti, il K-1 divenne il più importante torneo al mondo.
Il termine “K-1” ha assunto attualmente l’accezione di uno sport da combattimento a sé stante, benché vi partecipino atleti provenienti dalla muay thai, dalla kickboxing o da altri sport simili. Il regolamento del torneo è chiamato K-1 Style.
La Boxe
Il pugilato, o Boxe è uno dei più antichi e noti sport da combattimento.
A livello competitivo esso si svolge all’interno di uno spazio quadrato chiamato ring. I due atleti si affrontano colpendosi con i pugni chiusi allo scopo di indebolire e atterrare l’avversario per una determinata durata di tempo.
Gli esseri umani fin dall’alba della storia hanno praticato l’arte del combattimento con le mani. Le prime evidenze storiche di incontri di pugilato sportivi sono state rintracciate nel Vicino Oriente e risalenti al III e al II millennio a.C.
La documentazione più antica di un vero e proprio regolamento di pugilato è risalente all’Antica Grecia, nell’ambito della quale il pugilato venne praticato durante i giochi olimpici del 688 a.C.
Il pugilato si è successivamente evoluto tra il XVI e il XVIII secolo d.C., soprattutto in Gran Bretagna, con l’emergere di incontri di pugilato che mettevano in palio una posta in denaro. Fino ad arrivare alla metà del XIX secolo, quando nel 1867 vennero introdotte le regole del Marchese di Queensberry.
Stili del pugilato olimpico
Il pugilato olimpico è il pugilato dilettantistico, ove i pugili si confrontano divisi in squadre organizzate dalle rispettive nazioni di appartenenza.
La Boxe a Cuba
- Lo stile cubano è influenzato dalla cultura popolare del ritmo e della musica. I pugili cubani si distinguono per la coordinazione ritmica e per tecnica e tattica stilose.
- La loro evoluzione pugilistica ha saputo reinterpretare la forza ed il modo di colpire europeo, con il gioco di gambe statunitense. Mentre il modo di allenarsi riprende quello degli atleti della russia sovietica.
La Boxe in Europa
- Gli stili europei di pugilato erano in passato assai diversificati fra loro, ma dopo la Seconda guerra mondiale si è verificata un’amalgamazione.
- Ultimamente si è affermato un modo di crescere il pugile mirato sulle sue caratteristiche personali. Generalmente i pugili europei prediligono eseguire una serie di colpi brevi e dinamici, con un buon gioco di gambe, e combinazioni in partenza dopo un’azione difensiva.
- Inoltre secondo la FPI: Attualmente, nel pugilato di stile olimpico è raro vedere difese a carico delle braccia, soprattutto le deviazioni che sono letteralmente sparite. La tendenza è quella di utilizzare difesa e colpo in coincidenza temporale con un adeguato pressing.
La Boxe in Russia
- Lo stile russo, che deriva da quello sovietico, ha mantenuto molte delle sue caratteristiche originarie, come il modo di colpire deciso e mirato al bersaglio.
- Attualmente ci si è allontanati dalla potenza per focalizzarsi maggiormente nei movimenti attivi e aggressivi. Lo stile russo è ben radicato in patria ed influenza altresì le nazioni vicine.
- La preparazione tecnica di base è molto considerata, ma sempre focalizzandosi sulle abilità fisiche e fisiologiche del pugile particolare. Ai più alti livelli gli atleti si allenano nel cambio-guardia, nei diversi modi di colpire, di muoversi e di difendersi.
- I pugili spostano la distribuzione del peso sui piedi secondo la tattica e la situazione.
- Usano la mano guida per le finte od altri attacchi preparatorii, mentre l’attacco principale a seguire sarà un forte colpo con la mano dietro, oppure una serie di diretti sinistri.
La Boxe negli Stati Uniti
- Lo stile statunitense riflette il retroterra culturale ed etnico, gli insegnamenti, le filosofie e gli stili di un vasto ventaglio di allenatori americani.
- Ad ogni modo, l’elemento più caratterizzante è l’elevato livello di atletismo dei pugili statunitensi. Caratteristica che permette lor di avere molte energie da spendere, e per molto a lungo.
- Velocità, potenza, forza, rapidità, agilità sono caratteristiche salienti nei programmi di allenamento di boxe statunitense.
- Un altro fattore determinante sono l’elevato numero di competizioni domestiche, come ad esempio: Silver Gloves, Golden Gloves, National Police Athletic League, Armed Forces, Junior Olympic Programs.
- Queste competizioni permettono ai giovani di potere crescere, pugilisticamente, sin da tenera età.